Progetto "Le Vie del
Granito" - Circolo Culturale di San Piero
VIE DEL GRANITO
Il
territorio
Il progetto interessa un
territorio che va dalla località Chiusa Borsella fino al
fosso di Vallebuia.Si tratta di un’area ricca di siti
archeologici che vanno dalle antiche cave di granito , alle
tombe villanoviane ,alla piana dei sassi Ritti . Un tempo
intensamente coltivata a vigneto , conserva i resti di
numerosi terrazzamenti costruiti con muri a secco . Vi si
è praticata a lungo la pastorizia come testimonia la
presenza di chiuse , orti recintati con mura in pietra per
tenere lontane le capre . Il paesaggio è caratterizzato
dalla presenza di granito spesso sotto forma di monoliti di
grandi dimensioni con presenza di scarse zone di macchia
mediterranea. Numerosi , nella zona che sovrasta il Paese di
San Piero,i resti di cave dismesse disseminate lungo tutto
il territorio. Descriviamo le presenze più significative
partendo dalla zona più ad est.
Cave
vecchie (A)
E’ un’area che va dal “
Calvario” al “Cacchione” , caratterizzata dalla presenza di
numerose piccole cave attive fino agli anni 60 . Sono ancora
visibili seminascoste dalla vegetazione le vecchie vie di
cava , con il fondo massicciato a scaglie di granito ed i
poderosi muri di contenimento , lungo le quali si
inerpicavano vecchi camion per raggiungere i caricatoi. Qua
e la sono ancora presenti nei piazzali manufatti mai
ritirati, talvolta sono ancora visibili i casotti per le
forge dove si faceva la manutenzione dei “ferri”.
Cave
Attive (1)
In località Pozzondoli sono le
ultime due rimaste in attività. Vi si può vedere ancora
qualche vecchio scalpellino che lavora nel modo
tradizionale, usando esclusivamente subbie mazza e mazzuolo
come facevano i Romani 2000 anni fa
Sassi
Ritti (2)
Probabile luogo di antiche
sepolture testimoniate dalla presenza di 4 dolmen (menir)
presenti “ab immemore” da cui il nome. Il sito, pieno di
fascino, è ubicato su un pianoro da cui si gode una
splendida vista di Montecristo
Il Sasso (3)
E’ un a enorme massa rocciosa
sulla cui sommità sorgono le fondazioni di una probabile
torre di avvistamento
Molino
di Moncione
E’ il più grande e bel mulino
dell’Elba, con ancora intatta la grande vasca di raccolta
delle acque e ben visibili le opere che permettevano la
macinazione dei cereali. Sorge a 350 m sul mare , in una
località chiamata appunto Moncione che il Sabbadini fa
derivare dal nome Romano Montius Risulta essere stato
operativo fino ai primi del 1900
Le
cave antiche (5)
Appena sotto il mulino di
moncione , sopra il golfo di Cavoli , sono ubicate le cave
di granito antiche . E’ il sito meglio conservato grazie
alla mancanza di strade che hanno impedito il riuso dei
semilavorati presenti in abbondanza sul territorio. In uno
spazio non molto ampio sono leggibili le tecniche di
lavorazione della cava : caesure per tagliare i blocchi ,
formelle per sgrossare ; e si possono vedere semilavorati a
vari livelli di lavorazione. E’ probabile che la cava ,
aperta dai romani tra il I° ed il II° secolo D.C , sia poi
stata sfruttata dai pisani tra il 1000 ed il 1400 , del
resto nell’arco di 10 secoli le metodologie di estrazione e
lavorazione non sono cambiate
La
nave (6)
E’ forse il manufatto più
celebre , citato in tutte le cronache dei viaggiatori che
hanno visitato. l’Isola nei secoli . Bacino secondo alcuni
, altare o basamento secondo altri è collocato nel
piazzale di cava dove è stato lavorato
Il
bacino(7)
Già visitato da Richard Colt
Hoare nel 1879 e descritto nel libro “
A Tour
Through Island of Elba” del 1814 , di dimensioni
più grandi della Nave , è un bacino di circa 3,5 m di
diametro appena sbozzato situato sull’argine del fosso di
Cavoli
La
colonna pisana (8)
Poco sopra la provinciale
all’altezza dell’ hotel Bahia è un manufatto di circa 7,80 m
di lunghezza e 0,90 m di diametro . E’ stato abbandonato
lungo il pendio , pressoché ultimato, probabilmente a causa
di una vistosa sfaldatura della superficie verificatasi
durante la lavorazione. E’ probabile che faccia parte di un
lotto di colonne destinate al Duomo , commissionate dall’
“Opera Pisana “ per sostituire otto colonne della navata
centrale irrimediabilmente danneggiate a seguito
dell’incendio del 1595 . Le dimensioni del resto
corrispondono (14 braccia fiorentine di altezza e 6 e 1/6 di
diametro)
Tomba Villanoviana (9)
In località lo Spino su un
piccolo pianoro sovrastante il sentiero n.17 si trova una
tomba a cassetta attribuibile al periodo villanoviano (900
A.Cristo)
Vallebuia
(10)
Descriviamo il sito
utilizzando le parole di De Stefani preside della facoltà
di geologia ed autore nel 1907,a seguito di un
sopralluogo , del libro ”Le Cave di Granito al Seccheto
nell’Isola d’Elba”
Forse destinata al Pantheon
,se non al duomo di Pisa , è la colossale colonna………non
terminata di lavorare, che trovasi nel Rio ad ovest della
casa Catta ….un taglio a sinistra del Rio di Vallebuia, a
sud della casa omonima (Catta)è lungo 20 m. e vi si vede
sbozzata una colonna del diametro di m. 1,40 …
Il progetto
Il progetto prevede di
ripristinare ovvero realizzare percorsi che consentano di
visitare tutti i siti descritti; in dettaglio, con
riferimento allo schema allegato sarebbero da realizzare:
Il ripristino del collegamento
Strada di Castancoli - Il Sasso – I Sassi Ritti
Il ripristino del sentiero
n.33 tra le località Grottarelle e Cavallina
La riapertura delle vie di
cava per realizzare il percorso Calvario Cacchione
Due brevi tratte per
raggiungere a Cavoli il Bacino e la Colonna Pisana
Complessivamente si prevede di
riaprire sentieri per Km. 4 ed effettuare la pulizia per
altri 8 Km
Tutti i sentieri dovrebbero
poi essere dotati di adeguata segnaletica mentre sono da
realizzare opere per la sicurezza quali staccionate e per la
regimazione delle acque
Si dovrà provvedere anche al
parziale ripristino del caprile con rifugio realizzato in
grotta ubicato all’interno della cava di Moncione.
Particolare attenzione infine
va posta al Molino di Moncione per il quale ,come si va
chiedendo da più parti, si dovrebbe pensare ad una soluzione
che ne garantisca la conservazione
Ad integrazione del progetto
base si potrebbero ipotizzare moduli di sviluppo futuro
quali:
3. Attività Sportive
E’ questo un settore molto importante che consentirebbe lo
sviluppo di attività che vanno dall’arrampicata alla
mountain-bike al podismo montano.
5. Realizzazione di una guida
escursionistica del territorio
Realizzare una pubblicazione con cartine topografiche dei
sentieri, con indicazioni paesaggistiche, storiche e
archeologiche. La guida dovrebbe contenere inoltre notizie
sulle caratteristiche dei sentieri quali: numero o nome,
difficoltà, durata del percorso, dislivelli, etc. Un’ipotesi
praticabile sarebbe rappresentata dalla possibilità che i
costi di stampa dell’opuscolo vengano sostenuti da uno o più
sponsor (eventuali gestori di attività connesse).
7. Organizzazione di corsi di
didattica ambientale, corsi sugli usi e le tradizioni Elbane
di area montana, esposizione di prodotti tipici
dell’artigianato e della cucina locale
Nella stessa direzione andrebbero pensati anche corsi di
didattica ambientale, corsi sulle arti ed i mestieri della
tradizione Elbana, esposizioni di prodotti tipici. Queste
attività favorirebbero il recupero e la valorizzazione dei
beni naturali e culturali del territorio e troverebbero la
loro collocazione fisica ottimale all’interno di un centro
servizi, che, in questo modo, si connoterebbe come vero
centro propulsore della comunità, fruibile a più livelli.
8. Raccolta funghi
La ricchezza del sottobosco di tali frutti della natura,
richiama nei diversi periodi dell’anno una moltitudine di
elbani che si dedicano alla raccolta, Presso il Centro
andrebbe prevista la possibilità della presenza di un
operatore sanitario che verifichi durante la stagione di
raccolta funghi, la commestibilità degli stessi.
9. Aree pic-nic attrezzate e
custodite
Non esistono punti già attrezzati per pic-nic Pensare ad un
potenziamento di queste strutture è possibile immaginando la
creazione vicino a strutture tipo i nostri caprili Queste
strutture dovrebbero essere custodite, prevedendo il
pagamento di un ticket per avere a disposizione tavoli,
caminetto e legna. In questi casi si ipotizza la gestione
mista pubblico-privato .L’attività potrebbe essere
completata con servizio di noleggio mountain-bike e percorsi
ippici campestri.
11. Attività venatoria
La tradizione locale determina una significativa presenza di
cacciatori che praticano la loro attività nel territorio
montano. Il reciproco rispetto e il comune obiettivo della
tutela ambientale, deve permettere una convivenza fra tutti
coloro che frequentano la montagna.
A tale proposito è necessaria una collaborazione con le
associazioni venatorie, per un controllo del territorio
montano in stretto collegamento con le forze di
istituzionalmente previste a tale servizio.
Le proposte-progetto elaborate
dal Gruppo di San Piero prevedono come elemento di supporto
essenziale la realizzazione di un centro servizi
indispensabile per avviare il processo attuativo, anche
attraverso fasi singole per il raggiungimento
dell’obbiettivo rappresentato dall’intero progetto.
Tale struttura dovrà essere costituita da:
- reception,
- spogliatoi (uomo/donna),
- bagni U/D,
- magazzino e ripostiglio per zaini,
- area per posteggio bici
- ambulatorio medico di primo soccorso per piccoli traumi o
per morsi di vipere e insetti vari, specialmente nel periodo
di primavera/estate,
- locali per la presenza di un operatore sanitario che
verifichi durante la stagione di raccolta funghi, la
commestibilità degli stessi
- sale didattiche per mostre e conferenze
La struttura potrebbe essere
costruita utilizzando parte delle aule dell’ex scuola di San
Piero
Obiettivi
Il progetto illustrato si
propone di rendere fruibile un patrimonio archeologico
naturalistico di notevole interesse , oggi scarsamente
conosciuto . In particolare potrebbe essere considerato la
naturale estensione del museo del Granito in costruzione ,
che deve essere considerato il portale di accesso al
territorio dove è il vero museo
Realizzazione e Gestione
La realizzazione sarà a cura
del Circolo Culturale di San Piero che si raccorderà con le
altre associazioni culturali e turistico-economiche
presenti sul territorio . E’ importante realizzare sul
territorio il massimo coinvolgimento senza il quale un
progetto di questo tipo non avrebbe prospettive . Riteniamo
infatti indispensabile , al di la delle risorse economiche
che pure sono necessarie , riuscire a mobilitare il
volontariato degli abitanti del nostro territorio.
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